Paura di amare. parte 1
- Rosa Paola Carfora
- 9 set 2021
- Tempo di lettura: 2 min
Idea matura di felicità
In tutti gli esseri umani esiste il desiderio di felicità, tuttavia, il concetto di felicità varia in base al livello di evoluzione individuale.
L’idea matura di felicità, nella sua espressione più alta, può essere espresso così:
“Sono indipendente dalle circostanze esterne. Posso essere felice in ogni situazione perchè so che perfino gli eventi più spiacevoli, hanno lo scopo di offrirmi la possibilità di imparare qualcosa, portandomi più vicino alla libertà ed alla felicità!”

Indice
Idea infantile di felicità
L’idea infantile di felicità invece, corrisponde all’istantaneo appagamento di tutti i propri desideri, si può riassumere nella seguente affermazione:
“Sono felice soltanto se posso avere tutto ciò che voglio, come lo voglio e quando lo voglio.”
In questa frase è implicita la pretesa dell’approvazione assoluta, dell’ammirazione e dell’amore incondizionato. Questa modalità è la più sana per lo sviluppo di un bambino, poter avere l’amore incondizionato fa sì che cresca come adulto sicuro di sé e capace a sua volta di dare amore incondizionato.
Nascosto nella psiche
Nessun adulto ha intellettualmente una pretesa del genere, ma a livello emotivo questa è la realtà.
L’essere immaturo infatti percepisce tutto in termini di bianco o nero, come quando ad un bambino affamato, i minuti sembrano un eternità. Il bambino infatti non ha il concetto di tempo e non può sapere che il periodo di fame avrà breve durata, per cui piange di disperazione, furia ed infelicità.
Quest’aspetto, che da bambini esprimiamo così liberamente, resta in parte anche da adulti, nascosto nella psiche, ed anche se coperto da atteggiamenti razionali, continua a produrre reazioni simili
Infatti quando ci rendiamo conto che è impossibile ottenere ciò che desideriamo, ci sembra di dipendere da un mondo crudele, che ci priva di ciò di cui pensiamo di aver bisogno.
Il desiderio di dominio onnipotente
Per un bambino, il concetto primitivo e distorto di felicità equivale al desiderio di dominio onnipotente che garantisca l’indiscussa obbedienza del mondo.
Il bambino pretende che tutti soddisfino i suoi desideri, e quando ciò non avviene, (quasi sempre) la frustrazione diventa totale. In realtà basterebbe un piccolo sforzo da parte dell’adulto, frasi positive e disponibilità energetica.
Nessun adulto può ricordare questo tipo di emozioni, ma esse continuano ad esistere in tutti noi. Possiamo rendercene conto con un notevole sforzo, analizzando le nostre reazioni emotive.
Durante la crescita, ogni bambino impara a vivere in società e si rende conto che non può dominare e perfino il suo desiderio di farlo viene disapprovato. Impara così a nasconderlo fino a dissolverlo nell’oblio.
Ma questa repressione scatena delle reazioni:
Una dice: “Forse, se divento perfetto potrò ottenere un approvazione così totale da poter raggiungere la mia meta”.
Così comincia una lotta per il raggiungimento di tale perfezione, una lotta che non è finalizzata al miglioramento e lo sviluppo di sé, ma al raggiungimento del dominio sugli altri.
É chiaro che ciò è impossibile, e come conseguenza cade in una doppia frustrazione perché, sia il raggiungimento del dominio, che della perfezione, falliscono.
Questo fallimento causa acuti sentimenti di inadeguatezza e di inferiorità, di rammarico e di colpa.
Il nostro bambino interiore pensa di essere l’unico al mondo a fallire, per cui tenta di nascondere questo fatto vergognoso, ma dentro sé pensa di non valere niente.
Lettura consigliata: “Il Male e come trasformarlo” di Eva Pierrakos"
Continua parte 2 ( 2 ottobre 2022)
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