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ATTACCO DI PANICO= CAUSE, SINTOMI, CURA E PREVENZIONE

È da molto che non parlo di attacchi di panico, per cui in questo post ho deciso di tornare sul tema soffermandomi su aspetti diversi rispetto a quanto ho già scritto e detto su questo argomento.


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Questo disturbo è sempre più largamente diffuso, colpisce dal 2 al 4% della popolazione adulta e nel 70% dei casi, le donne.


Indice


LA PAURA

La paura è un emozione naturale e fisiologica che ci aiuta a evitare il pericolo, a proteggerci, ma se diventa eccessiva e dura oltre il dovuto, diventa patologica. Le persone che soffrono di questo disturbo riferiscono: paura di morire o di impazzire, o di perdere il controllo delle loro emozioni e del loro comportamento. Generalmente, la paura che l’attacco si ripeta provoca un forte bisogno di evitare le situazioni e i luoghi in cui di solito comincia, e questo, provoca un atteggiamento che limita la persona, non solo durante la crisi (la cui durata va dai 2 ai 8 minuti circa), ma anche successivamente, nella quotidianità, in quanto il timore di un nuovo episodio impedisce lo svolgimento di una vita normale, soprattutto in quei casi dove gli attacchi sono così frequenti da impedire lo svolgimento di alcune attività come: guidare, fare la spesa, prendere il treno/ l’aereo/ la nave ecc..

A volte la persona chiede di non essere mai lasciata sola diventando così dipendenti da altri.


I SINTOMI

I sintomi del panico sono dovuti al rilascio di adrenalina, che, diversamente dal normale, in questi casi si libera in assenza di uno stimolo significativo od oggettivo. In condizioni normali, questo ormone viene rilasciato in condizioni di pericolo producendo intense modificazioni corporee per attuare le risposte di “attacco o fuga” necessarie alla sopravvivenza. Le reazioni tipiche sono infatti: l’aumento delle frequenza cardiaca, respirazione rapida, sudorazione che dovrebbero essere funzionali a una vigorosa risposta fisica come la lotta o la corsa. Ma dal momento che non si è in presenza di un pericolo reale, queste funzioni non vengono usate e ne consegue un iperventilazione che modifica i livelli di anidride carbonica alterando il PH nel sangue e creando di conseguenza altre manifestazioni corporee come il formicolio, l’intorpidimento o le vertigini. Pare esserci una predisposizione legata alla struttura caratteriale, per cui alcuni soggetti, sono più predisposti di altri a soffrire di questo disturbo. L’attacco di panico è un evento traumatico, esplode all’improvviso ed è più intenso di uno spavento dovuto a una ragione specifica e le risposte corporee di alcune persone comprendono anche la sensazione di non riuscire ad inalare aria sufficiente e questo perché la muscolatura toracica e il diaframma si contraggono e il respiro resta superficiale e non scende in profondità nell’addome. Anche se di per sé l’attacco di panico non è pericoloso, può portare a complicazioni di altro tipo come l’aumento delle fobie, depressione o abuso di sostanze. Si può arrivare a un deterioramento delle relaioni sociali o all’incapacità di affrontare il mondo esterno.


UN APPROCCIO NATUROPATICO

Sono molte le possibilità sul fronte naturale per alleviare e riequilibrare questo disturbo. È senz’altro utile un percorso psicoterapico, meglio ancora se ti tipo corporeo come l’analisi Bioenergetica di A. Lowen.

Ma oltre a questo risulta di aiuto una dieta equilibrata che assicuri un livello di glicemia costante, in quanto vi sono studi che evidenziano che l’ipoglicemia favorisce gli attacchi di panico. Anche il lievito di birra, grazie ai suoi specifici nutrienti, gli alimenti ricchi di vitamina C e il magnesio, aiutano a sostenere gli organi coinvolti e il sistema nervoso. La fitoterapia risulta utile grazie a una varietà di piante che hanno un azione neuropsichica e che sapientemente combinate possono agire sull’insonnia, la malinconia o tendenze depressive. Alcune di queste sono: Melissa – verbena odorosa – cannella – zenzero – garofano chiodi – noce moscata – issopo – meliloto – camomilla – valeriana – fico – semi di betulla – iperico ecc... L’ aromaterapia, grazie all’effetto che gli odori producono sul sistema nervoso e sulla psiche, attivando il sistema limbico ed endocrino in modo regolare. Utilizzare quindi le giuste combinazioni di oli essenziali diffondendole nell’ambiente, può influenzare la psiche e le emozioni. Inalare oli essenziali di ledum o neroli è indicato come rimedio di pronto soccorso. Altri oli essenziali utili sono: limone, bergamotto, saldalo e solidago. Naturalmente è sempre preferibile farsi seguire da un professionista in grado di comprendere e indicare la giusta strada da percorrere. Come sempre ripeto: in quanto esseri umani siamo unici e anche se condividiamo i bisogni fisici ed emotivi fondamentali, ogni individuo troverà la sua strada specifica per affrontare e risolvere i proprio squilibri.



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Natura Umana a cura di:

Rosa Paola Carfora - Naturopata e Counselor

Sito ideato da Giuseppe Carfora - Web designer e redattore

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