“La Sindrome della Sirena”: se ti mollano perché sei Mitica
- Rosa Paola Carfora
- 10 giu 2021
- Tempo di lettura: 2 min
Non so voi, ma per qualche anno sono stata vittima di un particolare fenomeno che avevo ironicamente chiamato “Sindrome della Sirena”.

Indice
Perfino il mio compagno, padre delle mie bambine, ne è stato vittima, ed un giorno, senza nessun preavviso, esordì dicendomi:
“Ti lascio, tu mi farai soffrire” (cooosaaaaaaa!!??)
Se adesso stiamo ancora insieme, probabilmente, è solo perchè io ho risposto:
“ Caro guarda, quella è la porta ”
IL SOLITO LOOP
Accadeva dopo pochi mesi di frequentazione, ho solo pensato: ” RIECCOCI ”, Era infatti l’ennesima volta che sentivo sentenziare così da un ragazzo di cui mi stavo innamorando, ero tremendamente demoralizzata. Però al contrario di sempre, quell’ultima volta, ho assunto un atteggiamento completamente diverso dal solito perchè: -Non ci sono rimasta male. -Non ho chiesto il motivo. -Non mi sono fatta mille autoanalisi.
Eh si, perchè dopo vari:
• Sei “PERICOLOSA” (io???)
• Sei “una MANGIAUOMINI” (eh????)
• Sei “una SIRENA” (un mito??)
• Sei “ il DIAVOLO TENTATORE” (chi??)
• Sei “IPNOTICA” (SCUSA????)
• Sei “TROPPO PARTICOLARE” (che Ca.!”£$%& vuol dire!!?)
• Sei come “L’APPARIZIONE DELLA MADONNA” (sto per piangere sangue -_-)
• Sembri “ la COPERTINA di VOUGUE” ( oh finalmente, GRAZIE!!)
• Altre che ho fortunatamente dimenticato
Mi sono definitivamente rotta le scatole e l’unica cosa che ho cominciato a volere veramente era UN UOMO CHE NON AVESSE PAURA DI ME.
Si perchè di ragazzi carini, per bene, simpatici e tutto il resto ne ho incontrati alcuni, ma al di là di qualsiasi caratteristica accattivante, ho compreso di avere bisogno di una persona senza paura.
MA PAURA DI COSA?
Di sicuro poteva avere a che fare col fatto che sono espansiva, che amavo ballare e mi piaceva indossare la minigonna o cose del genere (maledetti bigotti!).
Ma il punto, non poteva essere solo questo e per capire quale fosse il mio problema con i ragazzi ho impiegato molto tempo.
Così, vagliando le mie “quasi storie” passate ho visto che tutte le volte mi ero trattenuta nei sentimenti e nelle esternazioni, indossando la maschera della ragazza forte per nascondere quell’immensa paura del rifiuto e dell’abbandono di cui però finivo sempre per essere vittima.
Una volta compreso ciò allora ho imparato a dire sempre la verità al primo colpo, perchè se la dici quando è troppo tardi, non funziona più.
A volte sognavo di poter tornare indietro, per poter dire subito, ad un paio di quei ragazzi, che ero perdutamente innamorata; per mostrarmi così, vera e vulnerabile come ero.
Ma si sa che il passato è irrimediabile, per cui la mia unica possibilità era quella di agire bene nel presente e nel futuro….
E non fu abbastanza perchè LUI ha comunque pronunciato la frase:
“Ti lascio, TU mi farai soffrire”
“Ah si???… E allora sai cosa??? Vaffanculo! ”
Adesso siamo una famiglia.
Ho imparato che con un vaffa al momento giusto, a volte, si risolve tutto.
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